La scelta dopo la maturità

Prosegue con questo nuovo articolo la mia collaborazione con il settimanale

“La vita del popolo” per la rubrica “Stile di famiglia”.

25/06/2021 di Lucia Boranga da La vita del popolo

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  • La scelta dopo la maturità: normale sentirsi persi
    Una ragazza stesa a pancia in giù sul suo letto scrive le sue riflessioni in tempo di pandemia

  • È assolutamente normale non sapere cosa fare dopo il diploma. Il fisiologico sentirsi persi di fine adolescenza c’era anche una volta ma non appariva molto, perché erano poche le possibilità di scelta. Se la famiglia ti permetteva di diplomarti era già tantissimo. Inoltre fino a qualche decennio fa bastava la minaccia, perfettamente attuabile, “Se sei bocciato, vai a lavorare il giorno dopo”. Oggi l’ansia dei maturandi per il proprio futuro dipende anche dall’enorme gap tra l’offerta formativa italiana pressoché infinita e gli sbocchi lavorativi scarsissimi. Ora poi, i pochi giovani con un progetto di vita delineato possono vedere i loro programmi rimandati a data da destinarsi a causa della pandemia.
  • La scelta dopo la maturità: il gap tra formazione e lavoro in Italia
    In una manifestazione giovanile una ragazza porta il cartello "non è un paese per giovani"

    Aggiungiamo pure l’ansia degli adulti col loro martellante “Allora cos’ hai deciso di fare” mentre i ragazzi stanno ancora studiando per superare l’esame di maturità. E così le statistiche riportano che il 67% dei ragazzi/e italiani, primi su tutti quelli col test d’ingresso fatto in primavera, sbaglia la propria scelta formativa perché non è seguito da nessuno ma inseguito dalla pressione e sensazione che qualcuno ti stia portando via chissà quale sedia. Spesso l’errore consiste nell’iscriversi subito a qualcosa perché gli altri lo fanno, spenderci un anno di tempo e di soldi, per poi dover affrontare se stessi ed i genitori ammettendo che era la strada sbagliata e che quella giusta si poteva trovare con un periodo di discernimento. Che quindi viene fatto per forza di cose l’anno dopo e purtroppo neanche da tutti. Infatti impiegarci un anno per capire che ciò che fai non è la tua strada non significa aver capito automaticamente qual è la scelta giusta! Ovviamente il discernimento non si fa da soli, guardando serie tv mentre i genitori sono al lavoro, senza fare nient’altro né a casa né fuori casa. Insomma la scuola superiore rischia di essere come una bolla che scoppia tre settimane dopo gli esami, nonostante il bagaglio culturale acquisito.

  • La scelta dopo la maturità: l’ansia che fa sbagliare

  • Una ragazza di spalle davanti a tre porte chiuse da scegliereNella vita e nelle scelte è infatti importante avere testa per studiare, ma non solo. Per decidere della propria vita serve aver imparato ad alzarsi la mattina senza che nessuno ti chiami, a gestire il tempo in autonomia senza perderlo ad invidiare la vita social degli altri, a fare sport anche se mamma non ti porta più in palestra, ad essere realisti e iniziare dal pochissimo a gestirsi economicamente, fino a cercare persone e relazioni positive. Allora diciamo ai nostri maturandi di pensare ad una cosa alla volta: studia per l’esame, festeggia il traguardo raggiunto, riposati ed infine prendi sul serio, non in fretta, la tua vita. Se vuoi trovare lo scopo e la ragion d’essere, trova il punto di convergenza tra ciò che ami fare, ciò in cui sei bravo, ciò che può apportare un cambiamento positivo al mondo e ciò con cui puoi guadagnarti da vivere. Con uno stile di famiglia saldo ed empatico, ci riusciranno di sicuro.
  • La scelta dopo la maturità: il coraggio del gap year

    Un cielo azzurro qualche nuvola bianca uno svincolo autostradale con la scritta gap year, anno sabbatico

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