Scuola, luogo di prevenzione come

Prosegue con questo nuovo articolo la mia collaborazione con il settimanale

“La vita del popolo” per la rubrica “Stile di famiglia”.

27/01/2022 di Lucia Boranga da La vita del popolo

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  • Scuola, luogo di prevenzione come
    Un professore in aula da solo con computer mascherina e banchi vuoti

  • Prevenire è sempre stato meglio che curare. E la scuola è sempre stata per vocazione il luogo della prevenzione per eccellenza: dell’analfabetismo e dell’ignoranza, dell’incompetenza sociale e del vuoto etico, delle malattie e del disagio mentale. Il compito educativo della scuola è inoltre quello di dare a tutti i minori le stesse opportunità in termini di cultura e sviluppo, anche colmando le lacune sociali di determinate situazioni familiari. L’Oms stima che il 50% dei disagi mentali nascano prima dei 15 anni ed il 75% prima dei 18. L’ambiente scolastico, poiché raggiunge tutti in età vulnerabile ma plasmabile, è il luogo più adatto a individuare i sintomi e a intervenire con tempestività: ecco perché nei Paesi avanzati vi è la figura obbligatoria dello psicologo a scuola, uno ogni tot studenti.
  • Scuola, luogo di prevenzione e relazione

    Una ragazza stanca della dad segue le lezioni con computer e tavolino fuori dalla scuola

     

  • Lo psicologo a scuola dovrebbe essere il primo “gancio” specialistico a disposizione di un minore in difficoltà perché, a proposito di tutela dei minori, chi si occupa di questo a scuola? L’ambiente della scuola è prima ancora il luogo che può educare al benessere emozionale e relazionale: ecco perché nei Paesi avanzati vi è la figura obbligatoria del pedagogista a scuola, uno ogni tot studenti, perché educare non è riducibile a questione sanitaria. Altrove, di queste due distinte professionalità e competenze non si caricano i docenti, che sono esperti della materia di cui sono professori e del relativo processo di apprendimento, oltre che di umanità, naturalmente. La scuola pubblica è dunque il luogo ideale per occuparsi, insegnando ed educando, della salute mentale dei giovani, garantendo equo accesso ai servizi psicologici a prescindere dal reddito. Tutto questo, a maggior ragione, dopo due anni durissimi di isolamento e mancanza di socialità. È stato ampiamente dimostrato che l’assenza della scuola in presenza ha comportato gravi ripercussioni sulla cultura, sulla socialità e sulla salute mentale degli studenti. Non solo è mancata la scuola, ma tutto ciò che contribuisce a far vivere e crescere emozionalmente e socialmente bambini e ragazzi. Rischia però la retorica il motto “pensiamo ai ragazzi” se consideriamo che i fondi per la psicologia scolastica in Italia sono stati sensibilmente ridotti, quando è invece il momento di espandere il servizio sia sul fronte pedagogico -quindi educativo- sia su quello psicologico -quindi sanitario-, come accade in gran parte dell’Europa.
  • Scuola, luogo di prevenzione e formazione

    Una giovane con jeans e capelli lunghi seduta e pensierosa

  • Che sia “solo” un ritardo delle istituzioni, che comunque pagheremo e già pagano. Accanto a questi bisogni essenziali in emergenza e alle inadempienze, vediamo però con quanto coraggio le nostre parrocchie e collaborazioni non rinuncino a convocare gruppi e lanciare proposte per stare assieme sì, sottolineo, rispettando ogni norma igienico sanitaria vigente. Sentire di parrocchie che fanno il tampone a tutti i giovani per fare una proposta spirituale in montagna non può che suscitare immensa gratitudine verso chi ha capito che è in gioco il futuro dei giovani e della Chiesa stessa.
  • Scuola, luogo di prevenzione e realizzazione

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