Tutti i diritti riservati


Il primo è “gender gap”, il divario di genere, cioè la differenza di trattamento tra uomini e donne in vari campi della vita come l’accesso all’educazione, al lavoro, ai diritti e alle tutele. Esiste anche una classifica, il Global Gender Gap Index: manco a dirlo, nel 2022 l’Islanda è al primo posto e l’Italia è al 63° su 146. Il secondo è “work-life balance”, l’equilibrio tra vita personale e vita professionale, ancora sbilanciatissimo per le donne sul versante personale e per gli uomini su quello professionale, il cui risultato è una società senza donne e contemporaneamente una famiglia senza uomini. Il terzo è “glass ceiling”, il soffitto di cristallo, per indicare ciò che impedisce alle donne di raggiungere posizioni di vertice e responsabilità, attraverso ostacoli apparentemente invisibili. E guardando alla storia politica internazionale, pare proprio che il ruolo di leader venga più facilmente assegnato a una donna nei momenti di grave crisi, quando ogni scelta comporta elevati rischi di fallimento e impopolarità. Onore a queste donne di spicco, a tutte le donne che si impegnano su mille fronti, anche non visibili, per lasciare ai figli propri ed altrui un mondo migliore, a tutte le donne che lottano qui da noi ed in parti del mondo in cui mostrare una ciocca di capelli, le proprie idee, la propria fede costa ancora, oggi più che mai, la vita.