Compiti delle vacanze no problem col Parent coaching

I famigerati compiti delle vacanze sono il tormento estivo di genitori e figli di ogni epoca.

Per alcuni adulti rappresentano un utile esercizio di ripasso, per altri sono solo un’inutile tortura.

Il tema dell’utilità ed opportunità dei compiti delle vacanze è puntualmente dibattuto ogni anno, senza mai giungere ad una conclusione su quella che resta la nube che offusca l’orizzonte della lunga pacchia estiva.

Facciamocene una ragione: i compiti delle vacanze esistono.

Non dilunghiamoci perciò sui pro e contro degli stessi ma vediamo di trasformarli in compiti delle vacanze no problem.

E questo grazie al Parent coaching, che consente ai genitori di raggiungere i loro obiettivi educativi avendo il massimo risultato col minimo sforzo possibili.

1.Compiti delle vacanze no problem: àlleati con tuo figlio

Un ragazzo con la testa reclinata sui compiti delle vacanze studia malvolentieri

Prima di questa scena già vista… àlleati con loro

Prima ancora di rovinare le ferie, i compiti delle vacanze rischiano di rovinare o alterare i rapporti tra genitori e figli.

Genitore… mettiti nei suoi panni, ricordati di quando era il tuo turno… quanto eri felice di sederti al tavolo per coniugare verbi o risolvere equazioni a due incognite?

Quindi sii sincero e sinceramente empatico con i tuoi figli.

Dì loro che neppure a te piaceva farli ma che ti toccava farli, esattamente come ora tocca a loro e, piuttosto, dai il tuo aiuto e supporto.

È indispensabile essere empatici e determinati. I compiti delle vacanze sono assegnati a discrezione degli insegnanti e si fanno perché sono stati assegnati da loro.

I genitori sull’assegnazione non c’entrano proprio, punto.

2.Compiti delle vacanze no problem: ragiona sul loro scopo

Un papà sorridente aiuta nei compiti delle vacanze il suo bambino seduto al tavolo in cucina

Il Parent coaching ti trasforma nel suo coach, non nella sua stampella

Chiaramente, i compiti delle vacanze non sono lo studio assegnato per affrontare e recuperare un debito scolastico.

I compiti delle vacanze hanno lo scopo di far rientrare a scuola i ragazzi con i prerequisiti per il nuovo anno scolastico, quindi non avendo dimenticato gli apprendimenti principali dell’anno precedente.

Questo dice al genitore che i compiti delle vacanze fatti a giugno e luglio (per togliersi il pensiero diciamo) diventano un inutile prolungamento dell’anno scolastico precedente ma non un’efficace preparazione alla classe successiva.

In pratica, svolti così, servono a ben poco.

3.Compiti delle vacanze no problem: programmali a ritroso

Una mamma sorridente vigila sui compiti delle vacanze della figlia che sta scrivendo sul tavolo di cucina

Sei la sua trainer, non la sua prof

Se i compiti delle vacanze servono per entrare in modo decoroso nella classe successiva e anche per riabituare il vivace corpo degli studenti di ogni età a star seduti parecchie ore di fila, serve una programmazione a ritroso degli stessi da insegnare ai nostri bambini e ragazzi.

Si procede così: la scuola inizia quest’anno (in Veneto) mercoledì 11 settembre? Dunque, tutti i compiti delle vacanze devono essere completati per sabato 7. Quanti e quali compiti sono stati assegnati? Se si assegnasse giornalmente un’ora di vero lavoro alle elementari, due ore alle medie, tre o quattro alle superiori, quante mattinate servirebbero per farli fuori tutti?

Nota bene 1. A meno che uno scolaro non passi 4 mesi in barca o in baita, i compiti delle vacanze non si portano in villeggiatura perché anche i genitori hanno dei diritti inalienabili.

4.Compiti delle vacanze no problem: studio vero, vero lavoro

Una ragazza e un ragazzo compagni di scuola fanno insieme i compiti delle vacanze rendendo più gradevole questo impegno

Studiare insieme dà una marcia in più ai ragazzi autonomi

Nota bene 2. Perché sia vero lavoro, di solito con:

  • i bambini delle elementari si sta seduti accanto, come il personal trainer che ti conta le flessioni perché sei alle prime armi, ma non le fa al posto tuo

  • i ragazzini delle medie si sorvola ad elicottero verificando il lavoro svolto al termine di ogni mattinata (e se non ha fatto bene, dovrà recuperare nel pomeriggio, non l’indomani)

  • i ragazzi delle superiori l’elicottero dovrebbe arrivare non oltre il biennio, dopo di che lo studentello disimpegnato è da prendere direttamente per le orecchie…

Naturalmente esistono ancora i campioni della responsabilità ed autonomia per cui l’elicottero non è necessario, ma non per questo non serve loro il riconoscimento e la gratificazione dei genitori.

I ragazzi (non i bambini) più in gamba possono avere il permesso di studiare assieme a uno o due compagni, ovviamente altrettanto impegnati.

5.Compiti delle vacanze no problem: i compiti delle vacanze che non sembrano compiti

Una ragazza intenta a leggere un libro assegnato come compito per le vacanze e sullo sfondo una montagna innevata che si specchia in un lago blu

A volte i compiti non sembrano compiti…

A volte sento insegnanti che danno compiti delle vacanze che non sembrano neppure compiti… bravissimi! Questa sì che è una competenza importante e da sviluppare nelle future generazioni di docenti.

E poi conosco ragazzi, anche alle prese con la dislessia, che adorano leggere perché hanno la possibilità di scegliersi i titoli, visionati ovviamente dagli adulti che li leggono un po’ prima o un po’ dopo e che magari ci guardano il film insieme.

Poi però vedi anche un sacco di ragazzini incollati per tre mesi allo smartphone e al tablet e sono proprio questi i veri allergici alla fantasia e alla creatività, alla gioia insomma, indotte da un bel libro.

Difficile scriverne uno se non ne hai mai divorato qualcuno, se non hai neppure il tuo libro del cuore, quello che rileggi almeno una volta all’anno perché vuoi riprovare certe emozioni.

6.Compiti delle vacanze no problem: i ragazzi vanno considerati e gratificati

La mano di un ragazzo che fa i compiti delle vacanze con matita e carta appoggiata su un prato verde

I ragazzi vanno gratificati col voto dei docenti e col tempo dei genitori

Perché darli se poi non vengono visionati e corretti?

Se i compiti delle vacanze sono assegnati dal docente in modo obbligatorio, essi devono essere corretti o quanto meno visionati dallo stesso.

E se non possono fungere da test d’ingresso, devono comunque costituire voto significativo sul comportamento e motivazione dello studente. Questa è giustizia e meritocrazia.

Ecco dunque come il Parent coaching può aiutare gli adulti a trasformare ‘sti benedetti compiti delle vacanze in un’opportunità.

Dopo che saranno gestiti così, sarà una gioia premiare l’impegno del proprio figlio con del tempo per lui e qualcosa di bello da fare assieme.

Perché anche quest’estate vola e non è comprando uno smartphone nuovo che creerai un ricordo indelebile di te.

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